lunedì 12 novembre 2007

UBU SETTETE - 11/11 - VI SERATA






DOMENICA 11/11 h.18.30 - TEATRO FURIO CAMILLO

Immobile Paziente
Con Chi
Drammaturgia, regia, interpretazione di Valerio Malorni.
"…un assolo con tendenze all'amicizia. Storia di un credente che vorrebbe poter comunicare, favola di un eroe che si scorda di essere uomo, e rimane solo, perduto nel mondo, tra necessità e possibilità".








DOMENICA 11/11 h.21.00 - TEATRO FURIO CAMILLO

Ketty Russo
Af-filia; In ballo
Coreografia di Ketty Russo. Danza di Ketty Russo.
Af-fila ed In ballo sono due dei tre brani di un progetto ancora in corso. Af-filia: Nella ricerca della relazione tra le parti, il filo interno tesse il sentire del tutto. In ballo: Entrare nel movimento per trovare un altro ordine.










DOMENICA 11/11 h.22.00 - TEATRO FURIO CAMILLO

Keramik Papier
Verranno a prenderti
Drammaturgia di Keramik Papier. Regia di Danilo Morbidoni e Sara Panucci. Con Michela Iori, Sara Panucci, Valerio Tani.
La lotta tra icona e imperfettibilità si fa resistenza, sforzo fisico, estrema fragilità. E danza, senza la forma della danza, emozioni senza emotività. Un uomo, una donna, una donna. Carne alla carne.

Sintatticamente Verranno a prenderti risponde ad un esigenza di codificazione rispetto alla riflessione sulla cultura di massa e del consumo che stiamo portando avanti. (Gli Orchi; Enter; inutile).
Qui la scrittura scenica è frammentata dalla presenza dello spazio/immagine e dello spazio/corpo.
Sono entrati a far parte del processo creativo testi e studi antropologici e sociali che hanno ampliato la nostra ricerca sull’uomo/residuo passivo.

“La vetrinizzazione sociale ovvero il processo di spettacolarizzazione degli individui e della società” (di V. Codeluppi) identifica il fuoco dell’analisi, spostandola dai mass media.
La riflessione sul consumismo si esprime nel tempo della scena.
Il processo di improvvisazione che si costruisce durante le prove ha avviato un percorso intimo che passa per strade differenti: non più l’uomo all’interno di uno status sociale di cui è vittima, ma operando un ribaltamento, l’uomo che definisce nella sua determinazione più arcaica la società.
Gli attori costruiscono attraverso la loro presenza disemotiva (rafforzata dall’assenza espressiva) la struttura, che non è gerarchica ma aperta e riassemblata.

Chi agisce nutre di sottrazione la scena, libero (in partiture) di creare una relazione riservata, reale e sensibile alle dinamiche contingenti, generando unicità del momento scenico.
Immagini di corpi in bilico tra disciplina e immaginazione, sopportazione fisica, esitazioni, gravitazione, coincidenza e libertà, possibilità.
Controllo del corpo da un lato, dall’altro estrema fragilità.
Poetica senza poesia, emozioni senza emotività.
Un uomo, una donna, una donna.

L’estratto presentato è una fotografia del lavoro allo stato attuale.
E’ complesso presentare lo sviluppo successivo.
Vengono recuperati, lavorando sulla superfetazione, diversivi che portano alla disgregazione delle scene ordinarie.
Erwin Wurm, artista minimalista e concettuale, entra quasi per empatia in questa ricerca.
Tale approccio ironico(autoironico) all’arte, l’uomo e la società veicola nel nostro lavoro una provocazione consapevole.
Certamente approderemo una scarnificazione.
Tutto il processo sottintende una sospensione, si fonda su una poetica dell’attesa che produce vuoto, sottrazione, fino alla nudità.
Carne alla carne.



performance, teatro vascello


primo spettacolo TeatrAria


performance TeatrAria

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